Fondazione Basso (Sala Conferenze – piano terra), Via della Dogana Vecchia 5
VIDEO CONFERENZA https://www.youtube.com/watch?v=uBLjIfENhv0
L’incontro organizzato dall’Associazione per l’Economia della Cultura, grazie al finanziamento dell’8 per mille della Chiesa Valdese, aveva come obiettivo quello di proporre una riflessione sul tema della cultura come strumento rivolto al recupero e allo sviluppo economico e sociale di paesi, città e aree metropolitane italiane. In un momento storico dove sono sempre più visibili i processi di spopolamento e di abbandono del territorio, non solo nelle aree più distanti ma anche nelle grandi città, ci si è confrontati sulle opportunità e sulle criticità prodotte da politiche che possono ribaltare questa condizione. Non è la prima volta che si assiste allo spopolamento: è già avvenuto tra gli anni ’50 e ’70 e quella lezione non sembra essere stata studiata e compresa a fondo. Oggi colpisce l’inerzia accompagnata dallo sconforto sia delle forze politiche, sia delle amministrazioni pubbliche, in attesa che qualcosa possa dare avvio ad un cambiamento.
Nel ritenere che tali processi non sono di per sé irreversibili, a differenza di quanto afferma il CNEL in un recente documento riguardante le aree interne, i relatori hanno messo in evidenza i nodi oggi irrisolti o poco presidiati che condizionano il potenziale/possibile successo: la complessità dei processi amministrativi; l’eccessiva diversificazione delle leggi di spesa e del numero di autorità di gestione (Stato, Regione, UE, ecc.); il depauperamento degli uffici tecnici dei Comuni a causa del mancato turn-over della PA; l’inseguimento di modelli di intervento stereotipati e immaginari per la cultura e lo sviluppo locale; l’assenza di una visione di insieme di una strategia coerente e sostenibile dei programmi; il timore di un coinvolgimento più intenso dei cittadini nelle fasi di definizione dei piani e dei progetti culturali; la scarsa preparazione di tanti progettisti chiusi nell’autoreferenzialità.
Eppure, con l’ausilio di casi di studio ed esperienze, il vivace dibattitto scaturito dai relatori ha messo in rilievo che queste condizioni non sono sempre presenti o insuperabili, che molti territori sono in grado di mettere a punto programmi efficaci meglio di quanto si è fatto nelle grandi città, che la cattiva progettazione o la debolezza amministrativa non è un’automatica condanna, che esistono forze, capacità e innovazione ovunque che se ben indirizzate e sostenute possono sortire un successo oggi insperato. È successo a Matera e succederà in futuro altrove: i casi di studio illustrati oggi di Montalto delle Marche e di Cabernardi fanno ben sperare.
PROGRAMMA
Saluti
Pietro Valentino Direttore della rivista Economia della Cultura
Modera
Alessandro Leon, Presidente dell’Associazione per Economia della Cultura
Introducono
Ledo Prato, Segretario generale di Mecenate 90
Intervengono
Antonio Di Gennaro, Agronomo, lavora e scrive di paesaggio e territorio rurale
Rossano Pazzagli, Professore di Storia del territorio e dell’ambiente – Università del Molise
Giovanni Padula, Eonomista urbano e fondatore di CityO
Alessandra Panzini, Architetto, Marchingegno srl
progetto finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
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